Sessualità dei genitori e sviluppo psichico del bambino

Il termine omogenitorialità è entrato recentemente a far parte del nostro vocabolario, ad indicare quel nucleo familiare composto da genitori dello stesso sesso.

Il tema delle famiglie omogenitoriali è fonte dei più disparati dibattiti ma tralasciando le questioni ideologiche e quelle che sono le personali considerazioni, è opportuno analizzare la questione da un punto di vista prettamente psicologico e rispondere alla domanda che in molti si pongono: come crescono i bambini all’interno di una famiglia omogenitoriale? Se non si trattasse di parlare di sessualità, nello specifico di omosessualità, cioè di una tema che porta con se pregiudizi antichi, il dibattito sarebbe inesistente e il discorso sarebbe già concluso. Ormai tutto il mondo accademico serio ha tratto da anni le sue conclusioni e si sono più volte espresse a sostegno dell’omogenitorialità.

Il più recente studio dell’Università di Melbourne afferma come la crescita di un bambino all’interno di un gruppo omogenitoriale abbia un impatto positivo su di esso e sulla sua salute. Tale affermazione trova riscontro nel fatto che in nuclei famigliari con genitori same-sex, i doveri e le responsabilità sono suddivisi rispetto alle competenze e non ai classici stereotipi sessuali cui tutti siamo abituati.

Quest’ultima analisi, condotta su un campione di 135 famiglie omogenitoriali per un totale di 500 bambini, ha messo in luce anche come i figli di coppie omosessuali mostrino una maggiore coesione familiare e non abbiano problemi di autostima rispetto alle famiglie tradizionali.

Simon Church, che ha portato avanti lo studio, sostiene infatti che la divisione dei compiti sulla base delle qualità dei genitori e non secondo gli stereotipi sessuali, contribuisce allo sviluppo di un clima più armonioso e con un maggiore impatto positivo sui figli. Sempre da questo studio, la problematica maggiore che coppie omosessuali e figli devono affrontare riguarda più le discriminazioni alle quali vengono sottoposte.

Sono numerosi i fattori che possono incidere negativamente sullo sviluppo psicologico del bambino: divorzio, depressione di un genitore, violenza domestica o povertà ma tra questi non rientra certamente l’orientamento sessuale dei propri genitori. Bambini cresciuti in famiglie con genitori same-sex hanno un funzionamento emotivo, sessuale, sociale e cognitivo analogo a quello dei bambini cresciuti da coppie “tradizionali”.

Le preoccupazioni su questo delicato tema sembrano quindi essere legate su pregiudizi sull’omosessualità e non su un dato di realtà che, al contrario, lascia emergere quanto il benessere dei bambini non è determinato dalla sessualità dei genitori, bensì dalla qualità del rapporto con gli stessi. Adulti in grado di prendersi cura dei propri figli, di educarli, adulti responsabili e coscienziosi, siano essi omosessuali che eterosessuali, possono essere ottimi genitori.

Tutte le trasformazioni individuali, sociali, culturali hanno bisogno di tempo per essere metabolizzate. L’omogenitorialità sembra procedere in questa faticosa evoluzione sostenuta costantemente dai contributi scientifici e dalle esperienze dirette.

La battaglia per il diritto alla genitorialità sia essa omo, etero e mono riguarda tutti, poiché lotta per il diritto che non lede libertà e diritti altrui.

In conclusione, si riporta il pensiero dell’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (AACAP) specificatamente promosso nell’interesse del bambino e estratto dal testo di Lingiardi (2007):

La base su cui devono reggersi tutte le decisioni in tema di custodia dei figli e diritti dei genitori è il migliore interesse del bambino […] Non ci sono prove a sostegno della tesi per cui genitori con orientamento omo o bisessuale siano di per sé diversi o carenti nella capacità di essere genitori, di saper cogliere i problemi dell’infanzia e di sviluppare attaccamenti genitore-figlio, a confronto con orientamento eterosessuale.
Da tempo è stato stabilito che l’orientamento omosessuale non è in alcun modo correlato a una patologia, e non ci sono basi su cui presumere che l’orientamento omosessuale di un genitore possa aumentare le probabilità o indurre un orientamento omosessuale nel figlio. Studi sugli esiti educativi di figli cresciuti da genitori omo o bisessuali, messi a confronto con genitori eterosessuali, non depongono per un maggior grado di instabilità nella relazione genitori-figli o disturbi evolutivi nei figli.
L’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry si oppone a ogni tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale per quanto concerne i diritti degli individui come genitori adottivi o affidatari
.”